C’è un’aria strana a Prato, una sorta di magia che aleggia tra le mura antiche e i nuovi edifici che si affacciano sulla città. È il 2091, e Prato è diventata una città sospesa tra due mondi: quello passato, fatto di antiche torri e botteghe artigiane, e quello futuro, pieno di luci a led, interfacce virtuali e schermi che raccontano storie digitali. Qui, i giovani di Prato si trovano a metà strada tra il fascino delle storie raccontate dai nonni e la voglia di costruire qualcosa di nuovo, di moderno, di luminoso.
Ogni giorno, all’ombra delle antiche mura, gruppi di ragazzi si radunano nei vecchi spazi della città riadattati a laboratori digitali. Ognuno ha un portatile sotto braccio, un taccuino per gli appunti e una luce negli occhi. Sono giovani di tutte le età: adolescenti curiosi, studenti universitari, neodiplomati in cerca di ispirazione. Hanno un obiettivo comune, semplice e ambizioso al tempo stesso: imparare a costruire siti web, a creare spazi dove le loro idee possano vivere e respirare.
In una stanza piena di vecchi libri polverosi, proiettori futuristici trasmettono tutorial su WordPress, una piattaforma che, anche in questo futuro, è diventata il linguaggio comune per chi vuole raccontare qualcosa. Alcuni dei giovani guardano affascinati le immagini sullo schermo, come se stessero esplorando una mappa antica. C’è qualcosa di emozionante nel pensare che, così come gli artigiani del passato creavano tessuti e opere d’arte con le loro mani, loro stanno costruendo qualcosa con le dita sulla tastiera.
E, mentre imparano, si scambiano storie. Raccontano di come, nella Prato di una volta, la passione per il fare fosse un valore fondamentale. Sanno che nelle botteghe di un tempo si lavorava insieme, si condividevano conoscenze e segreti di mestiere. E così fanno anche loro, confrontandosi, scambiandosi consigli, scoprendo trucchi per migliorare i propri progetti digitali.
In un angolo della sala, c’è una ragazza che ha appena aperto il suo primo blog su WordPress. Lo ha chiamato “Prato dei sogni“: una finestra sui racconti della sua città, tra passato e futuro. La sua homepage è decorata con immagini sfocate delle antiche mura e scatti al neon delle strade notturne, quasi a rappresentare quel ponte tra le due epoche che Prato incarna così bene.
A volte, mentre il sole tramonta e l’aria si fa fresca, i ragazzi escono all’aperto. Osservano le stelle che si accendono una a una, piccole luci in un cielo vasto. Qualcuno scherza, dicendo che anche il cielo è come WordPress: un grande spazio vuoto dove ognuno può creare, a modo suo, un piccolo angolo di universo.
E così, ogni giorno, tra presente e futuro, tra codici e storie antiche, i giovani di Prato costruiscono non solo pagine web ma anche ponti invisibili che collegano il tempo e lo spazio.